Riportiamo di seguito due testimonianze del gruppo che ha preso parte al training Migrants in Europe lo scorso ottobre a Londra. Buona lettura!

Londra ha milioni di volti, tanti quanti le persone che la abitano.

E sono volti colorati, di odori e sapori diversi, diversi usi e costumi, tutti concentrati in un’unica metropoli che esprime in maniera sublime e spontanea il concetto, spesso abusato, di multiculturalità. Curioso, e piuttosto triste, che questa stessa città, crogiolo di culture così diverse e allo stesso tempo serenamente conviventi, si trovi alle battute finali del processo di uscita dall’Unione Europea, che così tanto avrebbe da imparare dalla capitale inglese.

A Londra sembra esserci “un posto per tutti”, principio che appare non più applicabile al resto d’Europa, specificatamente quando si parla di migranti. In questo contesto trattare di inclusione, tolleranza e dialogo, e farlo proprio a Londra, è risultata essere un’occasione importante e particolarmente interessante. Durante la settimana di formazione, promossa dall’Associazione culturale Itaka Training, unitamente ad un consorzio nazionale composto da sei organizzazioni italiane tra cui Demostene Centro Studi, il gruppo ha partecipato a workshops, conferenze, discussioni e networking attraverso i quali i siamo venuti in contatto ed abbiamo approfondito metodi e strategie già applicate e sperimentate nel Regno Unito per affrontare la crisi migratoria che coinvolge rifugiati e migranti economici.

Tra gli argomenti trattati le prospettive psicosociali della migrazione forzata, la percezione dei migranti nei media, la prevenzione dei conflitti interculturali, la promozione del dialogo culturale e interreligioso, la protezione, vulnerabilità e salvaguardia dei minori, la prevenzione dei problemi mentali dei rifugiati, nonchè un interessante analisi sulle procedure di richiesta asilo politico in UK.

Last but not least, lo scambio di idee e la condivisione delle professionalità di tutti i partecipanti al corso, da sempre per me considerata la più preziosa tra le esperienze da “portare a casa” da occasioni come questa.

E’ stata un training intenso e interessante, e quando al termine di settimane come quella londinese il bagaglio (personale e professionale) risulta essere un po’ più pieno rispetto alla partenza, allora il bilancio non può che essere positivo. Grazie per questa occasione! See you soon,
Nicoletta

Eccoci ritornati dal training Migrants in Europe di Londra con energie rinnovate e un certo torpore positivo, quello da concentrazione! Innanzitutto il contorno e il contesto sono stati fondamentali. Essere a Londra per apprendere, confrontarsi e conoscere esperienze su temi come migrazioni forzate, salute mentale e rifugiati minori e adulti, e migranti nel Regno Unito è stato stimolante. I contenuti di alcune sessioni hanno sicuramente rappresentato degli spunti interessanti che andranno ad aumentare la mia comprensione nel lavoro di tutti i giorni con i richiedenti asilo. Ho apprezzato molto l’incontro con NGO ed enti che ci hanno parlato di ciò che è positivo e di ciò che è negativo quando si parla ad esempio di protezione internazionale o migranti in UK. Lezioni frontali, aperte, e lavoro di gruppo hanno creato un clima di condivisione che poi ha fatto da sfondo a tutta la settimana trascorsa con colleghi di ambiti simili e non. Per tutti questi motivi un training erasmus plus lo consiglio a tutti sia per la parte formale che informale: non è forse vero che anche dal dividersi spicchi di un mandarino può nascere un ragionamento da verificare nella pratica?
 
Giacinto

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