Dopo un 2013 e un 2014 di costante semina, con il raggiungimento in Svizzera delle firme necessarie per un referendum sul reddito incondizionato di cittadinanza e la grande mobilitazione dell’Iniziativa dei Cittadini europei per il reddito di base incondizionato, che ha raccolto moltissime firme (sebbene non il milione necessario) il 2015 si presenta come un anno in cui curarsi di questi semi, per non far perire, ma anzi accrescere il dibattito e il confronto sul reddito di base incondizionato come elemento indispensabile della ormai improrogabile riforma degli ammortizzatori sociali e del welfare state in tutti gli stati europei.
Ad irrigare ci pensano, tra gli altri, l’UBIE (Universal Basic Income Europe) e l’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Slovenia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Ungheria, Germania saranno così sedi di incontri di alto livello che permetteranno di mettere a fuoco varie tematiche connesse col tema del reddito di base incondizionato: l’effetto del reddito di base sulle ineguaglianze sociali (a Maribor, in Slovenia), il confronto tra reddito di base e altre possibili politiche sociali (a Parigi), il rapporto tra sicurezza economica, coesione sociale e pace (L’Aia); ma anche il ruolo che il reddito di base può giocare in una unitaria politica sociale europea (Budapest) e in varie teorie economiche (Ungheria) saranno i temi delle conferenze organizzate dall’UBIE. Il loro obiettivo non è solo quello di offrire elementi di riflessione, ma soprattutto di creare un luogo di reciproco apprendimento, motivo per cui ogni conferenza prevede delle “call for paper” e dunque la possibilità per ogni partecipante di offrire un concreto contributo all’approfondimento e alla discussione comune.
L’incontro che due giovani fellow dell’Istituto Universitario Europeo (Juliana Bidadanure e Robert F. Lepenies) hanno organizzato a Firenze si concentrerà su un problema più teorico ma non meno interessante: il futuro della ricerca accademica sul reddito di base. Dagli anni Ottanta infatti si è venuto a creare un importante corpus di studi accademici sul tema. La comunità degli studiosi ha costruito anche uno strumento editoriale, il Basic Income Studies, una rivista scientifica completamente dedicata al reddito di base universale e incondizionato. Occorre però ammettere che nell’ultimo decennio i contributi più creativi sono giunti non dall’accademia ma dagli interventi sul campo, specialmente nei Paesi del sud del mondo, e da un sempre più consapevole attivismo politico e sociale. Si è dunque conclusa una fase nella storia del reddito di base e se ne è aperta un’altra? Oppure c’è ancora altro da dire da parte della ricerca scientifica/teorica sul tema? I risultati ottenuti sul campo e le battaglie politiche degli ultimi anni hanno prodotto nuove questioni che richiedono un approfondimento teorico? Quali sono le domande corrette da porsi sul reddito di base per i prossimi anni?
Per rispondere a queste ed altre domande l’invito è di partecipare a una o più di queste interessanti conferenze, e di condividere con noi i vostri dubbi e le vostre riflessioni.
EMANUELE MURRA
Le conferenze di cui si è parlato:
19-20 marzo 2015: UBI as a response to social inequality in Europe – Maribor, Slovenia.
19-20 giugno 2015: Minimum Income vs. Basic Income – Parigi, Francia.
26-27 giugno, 2015: The Future of Basic Income Research – Firenze, Italia.
17-18 settembre2015: Stimulating Social Cohesion and Peace – L’Aia, Paesi Bassi.
5-6 dicembre 2015: National UBI vs. UBI in Europe – Budapest, Ungheria.
26-28 febbraio 2016: UBI and Degrowth – Colonia, Germania.
Conferenze Ubie
Conferenza dell’Istituto Universitario Europeo
POST CORRELATI