Il 22 aprile scorso, con il Kick off meeting, ha avuto inizio il nuovo progetto di DEMOSTENE Centro Studi: Civic Monitoring for the Future of Europe.
Un progetto che vede la nostra associazione partecipare per la seconda volta al programma Europa per i Cittadini, dopo l’esperienza dei Restorative Circles for Citizens in Europe. Ma in questo caso DEMOSTENE Centro Studi non è solo uno dei partner, ma il coordinatore del consorzio che coinvolge anche Mobius Circle, giovane associazione ambientalista salentina, e altri cinque partner da altrettanti Paesi europei (Croazia, Francia, Grecia, Polonia, Portogallo).
Partecipare alla selezione per il programma Europa per i Cittadini è stata per noi un po’ una scommessa, vista la difficoltà di approvazione di progetti in questo programma (intorno al 5%). Una scommessa però ampiamente vinta, visto che il nostro progetto di monitoraggio civico – su 571 presentati in tutta Europa – si è piazzato ottavo sui trentatré approvati!
Ma cos’è il monitoraggio civico, e perché è così importante per il futuro dell’Europa?
Il monitoraggio civico è un’attività di cittadinanza attiva in cui gruppi di persone condividono metodi, tempo e strumenti allo scopo di verificare come viene speso il denaro pubblico. Obiettivo dichiarato è migliorare il livello di trasparenza delle procedure pubbliche, attivando forme efficaci di controllo sociale e di confronto collaborativo con le istituzioni.
Attraverso il monitoraggio di progetti finanziati con fondi pubblici i cittadini si impegnano a controllare la corrispondenza tra progettazione e realizzazione, valutano l’impatto reale dei progetti rispetto a quello atteso, raccolgono idee e proposte da parte delle comunità interessate dalle opere pubbliche portandole all’attenzione dei decisori politici. E tutto questo a partire dai dati offerti dalle stesse amministrazioni, che sono obbligate per legge a pubblicare e rendere consultabili i dati riferiti a tutti i progetti e le infrastrutture realizzati con fondi pubblici. In particolare, con il nostro progetto, il consorzio si concentrerà nel monitoraggio di progetti finanziati da fondi strutturali europei.
Oltre all’analisi “desk” dei dati (generalmente disponibili su piattaforme online: in Italia, ad esempio, sul sito OpenCoesione), il monitoraggio che i partner realizzeranno, ciascuno nella loro nazione, includerà la raccolta di evidenze da altre fonti, come quelle giornalistiche o l’intervista agli amministratori, ai decisori politici e agli altri attori coinvolti nell’ideazione e attuazione degli interventi. Inoltre, nel rispetto delle normative anti contagio, i partecipanti avranno modo di visitare i cantieri e intervistare i cittadini più direttamente toccati dalle opere in corso di realizzazione.
Grazie alla collaborazione con Monithon, associazione che si occupa di monitoraggio civico da molti anni, questo progetto punta ad insegnare un metodo di monitoraggio civico relativamente snello ma che si è già dimostrato molto efficace. Ogni partner sceglierà un progetto da monitorare coinvolgendo i cittadini nelle varie attività che si svolgeranno parallelamente in tutti i Paesi partner nell’arco di un intero anno.
Chiarito cos’è il monitoraggio civico, resta la seconda parte della domanda fatta prima: perché è così importante per il futuro dell’Europa?
L’Europa ha deciso, con ancora più forza nella crisi causata dalla pandemia di covid-19, di puntare sul proprio futuro attraverso un New Deal di ingenti finanziamenti strutturali che si declina in un vero e proprio Green Deal: un grande impegno per una transizione economica e culturale che punti a una generale ristrutturazione dell’economia e degli stili di vita europei da improntare al risparmio energetico, all’uso di risorse rinnovabili, alla diminuzione delle emissioni inquinanti, al riciclo, all’efficienza dei processi produttivi, a sempre maggiore giustizia sociale.
Con i piani di resilienza e ripresa, che proprio in questi giorni sono approvati dai vari parlamenti nazionali e inviati a Bruxelles, grandi quote di denaro saranno investite per rendere più green le nostre nazioni e nessuno può permettersi di perdere questa irripetibile occasione per progettare un futuro migliore per tutti. In tale contesto monitorare sul corretto utilizzo delle risorse in arrivo aiuterà ogni nazione a mantenere la rotta e proseguire nella giusta direzione.
Inoltre siamo certi che, davanti ai tanti dubbi sull’irreversibilità del percorso di integrazione europea e l’avanzare dell’euroscetticismo, mostrare il concreto impatto che le risorse mobilitate a livello europeo hanno sui territori non potrà che contribuire alla maturazione di una più solida identità europea, rendendo più solidi i legami che già uniscono le varie comunità locali nella più vasta agorà continentale.
Il prossimo importantissimo passo del nostro progetto sarà il Training di formazione per gli animatori dei gruppi di monitoraggio civico in ogni Paese; saranno loro stessi, nelle fasi successive del progetto, i formatori di quanti nell’anno che abbiamo davanti si lasceranno coinvolgere e parteciperanno ai gruppi locali di monitoraggio. Un Training che si terrà – pandemia permettendo – a Lecce nel mese di settembre e a cui già lavoriamo con alacrità ed impegno.
Emanuele Murra
Link utili:
al sito di Mobius
al sito di Monithon
al sito di OpenCoesione
al sito del progetto Restorative Circles for Citizens in Europe
progetti italiani Europa per i cittadini finanziati
POST CORRELATI