Prosegue la campagna nazionale per la legge di iniziativa popolare sulla difesa non armata e nonviolenta. C’è tempo infatti fino al 24 Maggio 2015 per aderire alla proposta e raggiungere così le 50 mila firme necessarie alla presentazione alla Camera dei Deputati della Proposta di Legge di iniziativa popolare “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile, non armata e nonviolenta”. La campagna è stata promossa da sei reti nazionali che raggruppano oltre 200 Associazioni della società civile italiana, del mondo del pacifismo, della non violenza, del disarmo, del servizio civile, della cultura, dell’assistenza, dell’ambientalismo e del sindacalismo.
La proposta intende istituire un Dipartimento di difesa civile, non armata e nonviolenta che preveda una difesa delle istituzioni democratiche e dei diritti fondamentali dei cittadini, senza l’uso della violenza ma con strumenti nonviolenti, come sperimentato in alcuni contesti storici internazionali. A questo punto, per evitare fraintendimenti, è necessario comprendere che la nonviolenza non è l’antitesi letterale e simmetrica della guerra, la nonviolenza è guerra anch’essa o per dir meglio, lotta continua contro le situazioni circostanti, le leggi esistenti, le abitudini altrui e proprie contro il proprio animo e il subcosciente, contro i propri sogni che sono pieni, insieme di paura e di violenza disperata. La nonviolenza significa essere preparati a vedere il caos intorno, il disordine sociale, la prepotenza dei malvagi, significa prospettarsi una situazione tormentosa.
La difesa civile, non armata e nonviolenta, per essere efficace, però, deve essere preparata, organizzata, sviluppata, finanziata. Non può essere lasciata alla sola buona volontà di gruppi di base che già attualmente intervengono con modalità nonviolente in contesti conflittuali. A tale scopo un Dipartimento garantirebbe una dignità istituzionale ed una dimensione strutturale alla “difesa civile”, in coerenza con gli artt. 11 e 52 della Costituzione italiana. Con l’istituzione del Dipartimento per la difesa civile s’intende dare fondamento istituzionale e autonomia organizzativa al principio fondante della legge, che vuole il pieno riconoscimento repubblicano di difesa alternativa a quella militare. Il necessario raccordo tra i dipartimenti avverrà all’interno del “Consiglio Nazionale della difesa civile, non armata e nonviolenta”, analogo al “Consiglio supremo di difesa” per quanto riguarda la difesa armata. La “difesa civile non armata e nonviolenta” avrà una dotazione annua di 100 milioni di euro, di cui solo il 10% (ossia 10 milioni) sarà utilizzabile per le spese di funzionamento interno. Il resto andrà ai servizi e progetti di difesa civile previsti dalla proposta di legge. Non si spenderà un solo euro in più: la proposta di legge chiede che siano fondi trasferiti dalla riduzione di spese della difesa miliare. Questi fondi saranno poi incrementati dalla scelta dei cittadini che vorranno fare l’opzione del 6 per 1000 a beneficio della difesa civile, in sede di dichiarazione dei redditi.
Per chi voglia firmare la proposta, il 20 Marzo dalle ore 20.00, il nostro Centro Studi organizza una raccolta firme in occasione dello spettacolo “Pagine di guerra” presentato dalla Compagnia Teatrale le Maschere, presso l’auditorium ADAMS sito in Latiano alla via Salento n°53.
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